La donna oggi

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Il seme di un Movimento per l’emancipazione femminile fu gettato con la Rivoluzione francese e la ghigliottina: due attiviste ci lasciarono letteralmente la testa, sotto quella ghigliottina!
La battaglia, però, è continuata.
Anzi, le battaglie.
Ma la guerra è stata vinta?
Per una parte dell’universo femminile, parlerei di abbondante armistizio, ma con molti compromessi e forzature varie: sul lavoro, in famiglia…

E per l’altra parte? Una buona parte, direi!
Per quella parte dell’universo femminile posso affermare senza timori di smentite che la risposta è assolutamente no e le ragioni sono varie:
– violenza fisica al corpo femminile attraverso infibulazioni e atrocità simili.
– costrizioni ed imposizioni quali matrimoni combinati, padri-padrone, ecc.
– annientamento della personalità attraverso un abbigliamento degradante (non mi riferisco al velo, ma a quello scafandro chiamato burca)

– stupro… violenza di casa nostra… la piaga dello stupro che fino a qualche anno fa non era neppure considerato reato.

– la violenza domestica, spesso sommersa e portata con vergogna.

La cronaca ci ha abituati ad episodi di violenza contro le donne…” Femminicidio”, chiamano tale triste fenomeno. Donne che perdono la vita per mano di uomini violenti e possessivi, per la maggior parte dei casi nell’ambito familiare.
Si tratta di un fenomeno universale che coinvolge ogni strato sociale e culturale, senza esclusione alcuna.

La cronaca, però, sorvola su un vergognoso ed altrettanto triste fenomeno oppure non ne parla a sufficienza, forse perché di casa nostra non é: parlo del Gendercidio.
Che cos’é il Gendercicio?
Potremmo definirlo l’aspetto più drammatico della discriminazione e selezione dei sessi: la forma più subdola di violenza sulla donna. Si tratta, in sostanza, dell’aborto selettivo di feti o di soppressione di neonati di sesso femminile: bambine che non vedono la luce o che vengono uccise appena nate.
Le armi usate? Aborto o veleno.
Dove, il triste fenomeno è più diffuso? Là dove ci sono oppure c’erano fino a poco tempo fa, povertà e sottosviluppo.
In realtà, si tratta solo di un alibi, quello della povertà, poiché in quei Paesi la crescita economica è sotto gli occhi di tutti, come sotto gli occhi di tutti é l’assoluta indifferenza verso questo sterminio di particolare proporzioni.
In alcuni Paesi (non occorre far nomi, essendo il fenomeno sotto gli occhi di tutti), la donna è ancor oggi considerata un peso, mentre in altri pare che la tendenza sia, per così dire, quella di invertire la rotta.
Molti, bisogna riconoscere, i Paesi in cui è stato proibito l’aborto selettivo (fino a ieri ampiamente praticato) ed in cui si sono disposti incentivi a favore dei figli di sesso femminile. Tutto ciò, però, non ha ancora prodotto significativi mutamenti e la ragione è da ricercarsi, forse, in un modello di società sostanzialmente maschilista.

Esiste, poi, un altro tipo di violenza sulla donna: quella della pubblicità. Quella, intendo, che per vendere un dentifricio o un tubetto di silicone, ricorre all’immagine di un nudo femminile… complice, in questo caso, il soggetto stesso che a ciò si presta.
Per chi guarda e subisce tale pubblicità, però, resta pur sempre un atto di violenza… e non lo dico per facili moralismi o falsi pudori, ma solo per quel diritto al rispetto che ogni donna dovrebbe pretendere e quel personale stile e buongusto che differenzia una donna da qualcosa d’altro.

2 risposte a "La donna oggi"

    • ciao, Giorgio… mi fa molto piacere. Sto per postare (sempre sulla donna) una serie dal titolo “Donne nella Storia: Vizi e Virtù”… spero sia qnche quella di tuo gradimento… un caloroso saluto e un grande augurio di Buona Pasqua, Maria

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